Are you in love?-사랑하고 있습니까?

Un uomo bisbetico, una ragazza desiderosa d’amore e un libro magico creano l’alchimia giusta per un romance leggero.

di Donatella Perullo

Titolo: Are you in Love? –  사랑하고 있습니까?

Genere: Romance/Fantasy

Regia: Kim Jung-know

Sceneggiatura: Kim Jung-know

Paese di produzione: Corea del Sud

Durata: 107 minuti

Data di rilascio: 25 marzo 2020-05-29

Dove vederlo: Viki

Main Cast:

Kim So-eun (So-jeong)

Sung Hoon (Seung-jae)

Kim Sun-woong (Byeong-oh)

Kim So-hye (An-na)

Lee Pan-do (Gi-hyeok)

Pyun Bo-seung (Il vicino di casa)

La giovane So-jeong (Kim So-eun) ha una vita piuttosto complicata, ma cerca di affrontarla con dignità. Vive con sua madre che è malata di Alzheimer e durante il giorno, per lavorare, la affida alle cure di un’amorevole badante. La ragazza è una pasticciera e lavora presso la caffetteria di Seung-jae (Sung Hoon) dove cerca di impegnarsi al massimo. Nonostante ciò, a causa delle preoccupazioni e dello stress, i suoi risultati non sono sempre dei migliori. Seung-jae è molto esigente con lei e non proprio gentile.  Questo deprime non poco So-jeong che ha in segreto un debole per il suo datore di lavoro. Una sera nella quale la giovane è sola, nel locale entra una donna misteriosa. È anziana, vestita in modo eccentrico e ha un cappello che le copre il volto.

So-jeong ne è intimorita, ma fuori piove a dirotto e quando l’altra le chiede di restare nel locale per ripararsi, lei acconsente. Per ricambiare la sua gentilezza, l’anziana le dona un libro intitolato “Sei innamorata?” e le dice che potrà ottenere da esso qualsiasi risposta riguardo alla propria vita amorosa. La prima cosa che la ragazza chiede al libro è se troverà mai l’amore. La risposta che riceve è che presto avrà molti pretendenti. So-jeong non prende sul serio la cosa, ma il mattino seguente, quando esce per andare al lavoro, riceve attenzioni da più di uno sconosciuto.

Da questo momento la vita di So-jeong inizia a cambiare e anche l’atteggiamento del bel Seung-jae nei suoi confronti, non sarà lo stesso di prima. Quanto, le profezie del libro aiuteranno la ragazza? La sua vita sarà più semplice? Riuscirà a conquistare il cuore del suo capo?

“Un giorno mi sono ritrovato ad amare lei. Non posso farci nulla.” (Seung-jae)

Are you in Love? il cui titolo in rete è “Are we in love?”, è leggero, adatto per intervallare la visione tra due drama, soprattutto se impegnativi. La trama non è originalissima e ha più di una falla, ma se non si hanno grosse aspettative, nel complesso il film si lascia guardare.

Confesso che nel momento in cui So-jeong inizia a essere corteggiata da sconosciuti, per strada e sul posto di lavoro, ho provato un po’ di fastidio, come se quelle attenzioni fossero molestie, più che corteggiamento e forse è proprio così. Gli improvvisi pretendenti di So-jeong sono importuni e poco affascinanti e il loro comportamento trasmette allo spettatore il disagio provato dalla protagonista. Fatto sta che quel segmento del film sembra quasi voler spiegare agli uomini come non comportarsi con una donna, soprattutto se sconosciuta.

Per quanto riguarda i due protagonisti… avevo visto Kim So-eun in Boys over the flover e mi era piaciuta, qui invece non mi ha convinta. Anche Sung-hoon, la cui interpretazione avevo apprezzato in Oh my Venus e un po’ meno in My secret romance, qui non mi ha persuasa. Da un certo punto in poi, però, ho trovato il suo personaggio più convincente di quello di So-jeong. Forse la colpa è della scarsa chimica tra i due, ma anche della trama che sotto più di un aspetto è piuttosto carente.

In questo contesto, incredibile ma vero, neanche il fulcro della storia, il libro magico, riesce a trovare la giusta contestualizzazione e l’ipotesi sulla sua origine e sulla sua uscita di scena, resta affidata alla libera interpretazione dello spettatore. Io ho tratto le mie conclusioni che per ovvie ragioni non posso riferirvi, ma è probabile che ognuno avrà la propria teoria alla fine del film.

Are you in Love? è, insomma, un film poco impegnativo,  dal quale non aspettarsi che un po’ di distrazione e al quale approcciare senza troppe pretese.

La mia valutazione
3/10
Ti piace? Condividilo! ;)

I Webtoon – storie che sempre più spesso ispirano i Drama

Scopriamo di più su questa tecnica narrativa diventata un’importante fonte d’ispirazione per il mondo dei drama coreani.

di Donatella Perullo

Articolo aggiornato il 27 maggio 2021

Così come la cinematografia americana dà spazio agli eroi dei comics, sono anni ormai che il mondo dei Drama attinge storie da webtoon di successo. Nell’ultimo periodo questa scelta è diventata più frequente. Sono sempre di più, infatti, le sceneggiature di drama tratte da questo genere di fumetti e, devo dire, con ottimi risultati. Ne ho visti diversi, molti li ho apprezzati, altri li ho in lista e conto di recuperarli presto. L’ultimo drama tratto dall’omonimo Webtoon che ho visto e amato molto è Itaewon Class (del quale, volendo, potrete leggerne QUI la mia recensione). Non tutti gli appassionati di drama, però, sanno con precisione cosa sia un webtoon e quali siano le origini di questo genere artistico. Per questo e soprattutto per mia cultura personale, ho pensato di approfondire l’argomento.

I Webtoon (웹툰) sono un tipo di fumetto digitale nato nel 2003 in Corea del Sud. La parola nasce dall’unione dei termini Web Wide Web e Cartoon. All’inizio per lo più sconosciuti all’estero, con il tempo, grazie anche alla lettura attraverso smartphone,  hanno avuto un’impennata di popolarità internazionale. Con il crescente successo dei Webtoon, in Corea del Sud la stampa dei tradizionali Manhwa cartacei è gradualmente diminuita al punto che nel 2006 il mercato dei webtoon ha superato quello dei Mahnwa cartacei.  Ad oggi, oltre tre milioni di utenti coreani hanno pagato per accedere a Mahnwa online e dieci milioni di utenti hanno letto Webtoon gratuiti. Alcuni Webtoon sono infatti free, ma hanno un limite di pagine leggibili al giorno. Altri prevedono la visione gratuita di un certo numero di capitoli al giorno e la lettura dei successivi a pagamento.

La principale piattaforma di Webtoon, che annovera la maggior parte dei più grandi successi del genere, è la Naver Webtoon, seguita dalla Daum Webtoon.

Fino a tutto il 2014, la Naver ha pubblicato un’enorme quantità di opere. Tra il 2015 e il 2016 il numero dei nuovi Webtoon editi dalla piattaforma è, invece, drasticamente diminuito. Nonostante ciò, la Naver domina ancora il mercato dei Webtoon con oltre trentacinque milioni di utenti mensili.

All’inizio, i Webtoon erano suddivisi in due sole categorie: quelli adatti a tutte le fasce d’età e quelli destinati a un pubblico maggiore dei diciotto anni. La Corea del Sud ha, però, leggi sulla censura diverse per le pubblicazioni online rispetto a quelle cartacee. Questo ha fatto sì che la produzione di Webtoon di natura pornografica o violenti aumentasse esponenzialmente.

Ciò ha reso necessario impedirne la lettura a utenti di determinate fasce d’età. Per tale motivo, nel maggio del 2019 Naver e Daum hanno istituito il Webtoon raiting system. La scala di valutazione implementa il sistema di valutazione dei webtoon e li divide in quattro categorie:

  • adatta a tutte le età;
  • destinata a un pubblico dai dodici ai quattordici anni;
  • indirizzata a lettori dai quindici ai diciotto anni;
  • rivolta ai lettori dai diciannove anni in su.

Tre cose distinguono i Webtoon dai normali fumetti.

  • Ogni episodio è pubblicato su una lunga striscia verticale, come su una tela infinita,anziché su più pagine. Ciò rende più facile leggerli su smartphone o su computer. 
  • La gran parte dei Webtoon sono a colori anziché in bianco e nero come i Mahnwa. Alcuni Webtoon hanno musica di sottofondo e animazioni riprodotte durante lo scorrimento dei capitoli.
  • A differenza dei comic americani, poi, i Webtoon sono sempre disegnati da un unico autore. Inoltre, diversamente dai manga giapponesi che sviluppano le proprie storie a forma di esse (da destra a sinistra), il Webtoon coreano le sviluppa a forma di zeta (da sinistra a destra).

Molti Webtoon sono stati fonte di ispirazione per diversi film e serial televisivi. Uno dei primi a ottenere un enorme successo, raggiungendo oltre cento milioni di visualizzazioni, è stato Tajja -타짜 –  di Young-man. Nel 2006 questa storia fu trasposta  in un film intitolato Tajja: The High Rollers e poi nel 2008 nella serie televisiva War of Flowers interpretata da Jang Hyuk.

Dopo di ciò molti altri sono stati i Webtoon arrivati sul grande o sul piccolo schermo. Tra i K Drama più famosi degli ultimi anni, tratti da Webtoon di successo non posso non ricordare titoli come:

Bridal Mask각시탈 – 2012 – (Viki);

Misaeng, incomplete life – 미생 – 아직 살아 있지 못한 자 – 2013 – (Viki);

A Girl Who Sees Smells – 냄새 를 보는 소녀 – 2015- (Viki);

Orange Marmalade – 오렌지 마말레이드 – 2015 – (Viki);

Cheese in the Trap – 치즈 인 더 트랩 – 2016 – (Viki);

Hey Ghost, Let’s Fight  – 싸우자 귀신 아 – 2016 – (Viki);

The man living in our house – 우리집에 사는 남자 – (Viki);

What’s wrong with secretaary Kim – 김비서 가 왜 그럴까 – 2018 –  (Viki);

My ID is a Gangnam Beauty – 내 아이디 는 강남 미인 – 2018 – (Viki);

Her Private Life – 누나 팬 닷컴 – 2019 – (Viki);

Love Alarm 1 e 2 -좋아하면 울리는 – (2019/2021) – Netflix;

Extraordinary you – 어쩌다 발견 한 하루 – 2019;

The Tale of Nokdu – VIKI- 조선 로코 녹두전 – 2019 – (Viki);

Memorist – 메모 리스트 – 2020 – (Viki);

Welcome – 어서와 – Meow the secret boy – 2020 – (Viki);

Itaewon Class – 이태원 클라쓰 – 2020 – (Netflix);

Rugal – 루갈- 2020 – (Netflix).

Mystic Pop-up Bar쌍갑 포차- (2020) Netflix;

Sweet Home –스위트홈- (2020) Netflix;

True Beauty – 여신강림 – (2020) – Viki

Mr. Queen -철인 왕후 -(2021) Viki

Navillera-나빌레라- (2021)  Netflix 

Imitation –이미테이션 – (2021)  Viki

All of Us Are Dead -지금 우리 학교는- (2021)  Netflix

 Nevertheless  – 알고있지만 (2021) – Netflix

The Sweet Blood  –  달달한 그놈 – (2021) Viki

So I Married the Anti-fan -그래서 나는 안티팬과 결혼했다- (2021) Viki

Potremo vedere presto molti altri Drama tratti da Webtoon, elencarli tutti sarebbe un’impresa titanica. Tra i più attesi c’è di certo Yumi’s Cells, previsto per la seconda metà del 2021, che sarà interpretato da Kim Go-Eun. Così come The Sound of Magic che ha confermato nel cast la presenza di Ji Chang-wook e che sarà trasmesso in esclusiva da Netflix.

Cinema e Televisione non sono stati i soli, comunque, a essere influenzati dalla potenza delle storie narrate dai Webtoon.  Anche il mondo dei Videogiochi e quello delle serie animate, prendono sempre più spesso ispirazione da questa nuova forma d’arte.

Fonti web: (1), (2)

Ti piace? Condividilo! ;)

Itaewon Class – 이태원 클라쓰

Una storia di rivalsa e riscatto. Il racconto di un uomo che lotta per la libertà di restare fedele ai suoi principi, senza scendere a compromessi.

di Donatella Perullo

Genere: Drammatico/Romance

Sceneggiatura:  Gwang Jin 

Regia: Kim Sung-yoon 

Paese di Produzione: Corea del sud

Numero episodi: 16 – durata per episodio: 60 minuti circa.

Anno di messa in onda: 2020

Dove vederlo: in streaming su Netflix

Main Cast:

Park Seo-joon (Park Sae-ro-yi)

Kim Da-mi (Jo Yi-seo)

Yoo Jae-myung (Jang Dae-hee)

Kwon Nara (Oh Soo-ah)

Kim Dong-hee (Jang Geun-soo)

Ryu Kyung-soo (Choi Seung-kwon)

Lee Joo-young (Ma Hyeon-yi)

Chris Lyon (Kim To-ni)

Ahn Bo-hyun (Jang Geun-won)

Il diciannovenne Park Seo-ro-yi (Park Seo-joon) è un ragazzo piuttosto chiuso, ma pieno di progetti e speranze per il futuro. Suo padre Sung-yoel è tutta la sua famiglia e i due vivono in simbiosi. L’uomo ha inculcato al figlio valori positivi e grande senso di giustizia e responsabilità. Lavora da oltre vent’anni per il Gruppo Jangga, un’azienda alimentare a capo della catena di pub e ristoranti più importante della Corea del Sud. Il CEO del Gruppo Jangga è il suo fondatore, Jang Dae-hee, un uomo privo di scrupoli, che mette l’interesse della sua azienda dinanzi a tutto.

Durante le vacanze estive, Seo-ro-yi conosce Oh Soo-ah (Kwon Nara), un’orfana sua coetanea, e inizia a provare qualcosa per lei.

“Il forte sfrutta il debole, è la legge su cui è basato il mondo” (Jang Dae-hee)

Seo-ro-yi sogna di entrare in polizia subito dopo il diploma e suo padre, per aiutarlo a migliorare il curriculum, decide di fargli frequentare l’ultimo anno di liceo in una scuola rinomata. Il futuro si prospetta roseo per Seo-ro-yi, ma l’ingresso al nuovo liceo romperà ogni equilibrio.

L’istituto è frequentato anche dall’erede della Jangga, Jang Geun-won (Ahn Bo-hyun). Sicuro dell’immunità conferitagli dal fatto che suo padre è uno dei maggiori benefattori della scuola, il rampollo opprime e bullizza i compagni.  

All’arrivo in classe, Park Seo-ro-yi vede Geun-won aggredire un compagno e per porre fine al sopruso, gli sferra un pugno. I due giovani vengono convocati in presidenza insieme ai loro padri. Lì il preside incolpa Seo-ro-yi e concede al magnate di imporgli di inginocchiarsi al cospetto del suo primogenito, per evitare l’espulsione.

È qui, a poco più di venti minuti dall’inizio, che scopriamo la forza e il carattere di Park Seo-ro-yi.  

Forte dei propri principi, il ragazzo rifiuta di sottomettersi, rinunciando così al diploma e quindi anche al sogno di diventare poliziotto.

I guai per lui, però, sono solo agli inizi. Per punirlo del comportamento di Seo-ro-yi, infatti, il CEO licenzia Sung-yoel che tuttavia non si scoraggia e confida al figlio di aver sempre desiderato avere un pub suo. Gli rivela, così, che approfitterà di quest’occasione per realizzare il suo progetto, così che anche Seo-ro-yi possa prendervi parte.  Quando tutto sembra riavviarsi verso la serenità, però, di nuovo la situazione precipita: Park Sung-yoel muore tragicamente, investito da un pirata della strada. Disperato, Seo-ro-yi aggredisce il colpevole ed è condannato a tre anni di carcere. Anni durante i quali in lui cresce il desiderio di rivalsa nei confronti  di Jang Dae-hee, che ritiene origine di ogni suo male.

Il piano di Seo-ro-yi è di realizzare il sogno di suo padre, ma non solo. Vuole creare una catena di pub che surclassi la Jangga. Per fare ciò è disposto a costruire tassello dopo tassello il mosaico che ha in mente. Così, appena libero, dopo aver cercato Oh Soo-ah e rivelato le sue intenzioni, s’imbarca come marinaio per guadagnare i soldi necessari al suo disegno.

È a questo punto che le premesse hanno fine e la storia di Itaewon Class ha realmente inizio.

Seo ro-yi torna a Seul dopo sette anni, è un uomo quasi trentenne, ha le idee ben chiare e ha fortificato i suoi principi. Scopre che Oh So-ah è diventata dirigente del gruppo Jangga, ma questo non lo fa recedere dai suoi propositi, anzi.

“La mia vita è un po’ amara. È molto amara. La notte non riposo bene, mi sento malinconico, solo e turbato. Vorrei solo poter addolcire tutta l’amarezza che provo nella vita.”(Park Seo –ro-yi)

Il pub più rinomato della Jangga è a Itaewon, il quartiere della movida, ed è lì che Seo-ro-yi decide di aprire il DanBam – Sweet Night.

Lo aiutano un suo compagno di cella, Seung-kwon e Joo-young ex collega di lavoro. I tre sono armati di buona volontà, ma di scarsa esperienza nel settore della ristorazione e il loro progetto sembra destinato a fallire. Soprattutto a causa di Jang Dae-hee che vuole a tutti i costi impedire ogni progresso del giovane, che odia.

Siamo appena alla seconda puntata, eppure il racconto è così intenso da trascinare lo spettatore nel mondo di Seo ro-yi e coinvolgerlo all’ennesima potenza. Chi guarda non si sente un osservatore, ma parte di un universo nel quale nulla è scontato e tutto può sovvertirsi in qualsiasi  momento.

Un mondo nel quale, d’un tratto fa la sua comparsa Y-seo, la ragazza più strabiliante che si possa immaginare.

Non è bellissima, ma ha una mente geniale, lo spirito ribelle, il coraggio delle sue idee e sicurezza nelle proprie capacità. Tutto ciò la rende da subito unica e travolgente. Apparente terzo incomodo nel decennale amore in standby tra Seo-ro-yi e Oh So-ah, sarà lei a rendere la storia di Itaewon Class, già adrenalinica, straordinaria. Dopo pochi fotogrammi, una voce fuoricampo la definisce sociopatica ed è questo suo essere insolita e politicamente scorretta a fare di lei un essere speciale. Vi assicuro che fino all’ultima scena di Itaewon Class, Y-seo contribuirà a renderlo il capolavoro che è, perché è un modello da imitare. È quello che avrei voluto essere alla sua età, coraggiosa e capace di difendere i miei sogni. È davvero sociopatica? Forse, ma a questo mondo bisogna esserlo un po’ per non farsi sopraffare.

Insomma, Y-seo rappresenta l’elemento d’incognita: cosa farà ora? Cosa dirà? Come risolverà questa situazione?

Molto probabilmente la risposta non sarà quella che vi aspettavate perché lei è coerente nella sua imprevedibilità e l’ho adorata anche per questo.

Rimarrà una pietra miliare, per me, la scena in cui per incoraggiare Ma Hyeon-yi a non demordere, legge la poesia Io sono diamante. «Perché lo hai fatto?» Le chiede Ma Hyeon-yi. «Perché sono una stronza», risponde Y-seo. Non posso spiegare di più di questa scena, perché voglio la gustiate appieno.

L’amore? C’è amore in Itaewon Class? Desiderato, sussurrato, rifiutato, programmato, atteso… ma c’è, anche se non è il protagonista principale.

“Non seguo il sogno di un altro e non realizzerò nemmeno il tuo. Vivrò per me stessa. È la mia vita” (Jo Yi-seo)

Sarà lo stesso Seo-ro-yi, dichiarando il suo intento, a chiarire il leitmotiv della storia: «Voglio solo avere la libertà di essere me stesso, di essere fedele ai miei principi senza scendere a compromessi.» 

Park Seo-ro-yi… questo personaggio così introverso, di poche parole ma di animo buono, disposto a fare un passo indietro per aiutare le persone che ama. Un eroe buono, quasi d’altri tempi, che da solo dà valore al racconto. Lui è serafico, riesce a subire in silenzio pur di aspettare il momento giusto per reagire, ma non se a patire sono i suoi amici. Allora tira fuori tutta la sua forza, la rabbia e diventa incontenibile.

Quando incontra per la prima volta Park Seo ro-yi, Y-seo non è ancora maggiorenne. Nonostante la differenza d’età, s’innamora di lui, della sua forza e rettitudine, del coraggio con cui difende i propri amici che considera la sua famiglia. Ne percepisce il dolore vissuto, così come tutte le speranze spese per il progetto DanBam e decide di aiutarlo a raggiungere il suo obiettivo.

A questo punto starete pensando che io abbia spoilerato gran parte del Drama. Vi assicuro che ho prudentemente omesso molti dettagli fondamentali, fornendovi solo un’infarinatura di quanto accade nelle prime due puntate. Vi ho raccontato lo stretto indispensabile perché possiate farvi un’idea di cosa sia Itaewon Class. Questo Drama è diverso dagli altri che ho visto finora. Non segue i soliti cliché, anzi li ribalta e non rispetta i canoni spesso frequenti nelle sceneggiature di genere.

È probabile che questo dipenda dal fatto che prende forza da un successo mondiale, quella dell’omonimo Webtoon cui è ispirato. La sceneggiatura è perfetta, forse anche perché è stata affidata alla penna del suo creatore, il fumettista Gwang Ji. Il drama parte perciò da una base solida, costruita con sapienza. È un racconto di amicizia, amore, testardaggine, riscatto e giustizia, ma anche di speranza e coraggio che arriva dritto al cuore dello spettatore.

In quella stradina affollata di Itaewon, si concentrano le vite e i sentimenti dei protagonisti che lottano per la propria libertà e i propri valori. In Itaewon Class tutti i personaggi sono coerenti, i cattivi sono cattivi, i buoni non deludono, la storia procede spedita su binari sicuri e porta con coerenza all’epilogo.

Nel cast spicca  (come potrebbe essere il contrario?) Park Seo-joon, che, perfetto come sempre, dona a Seo-ro-yi la profonda umanità che permea il suo personaggio. Non da meno il resto del Cast, tutti sono eccellenti, anche quelli di supporto.

È ancora troppo presto per elencare i premi vinti da questo drama o dai suoi attori, ma sono certa che presto potrò arricchire con un lungo elenco questa recensione. È un dato di fatto: finora Itaewon Class ha avuto un consenso trasversale ed è amato da tutte le fasce d’età.

In patria l’ultima puntata ha superato i diciotto punti percentuali di share. Una menzione particolare è d’obbligo alla colonna sonora originale, quella che in gergo chiamiamo OST. Quattro CD, ben settantasette brani, tra cui risaltano due pezzi straordinari: Start Over (시작) di Gaho e Sweet night, cantata magnificamente da V (BTS), con la sua voce inconfondibile.

Itaewon class non è stato certo il primo webtoon a essere trasposto in una serie televisiva. Se volete saperne di più e conoscere i titoli di altri drama ispirati a webtoon di successo, potrete leggere presto un mio articolo di approfondimento.

Una curiosità:

Per vestire i panni di Seo-ro-yi, il cui soprannome è Castagna, Park Seo-joon ha dovuto adeguare il suo taglio di capelli. Non deve essere stato facile per lui portare un’acconciatura tanto bislacca, eppure neanche quello è riuscito a fargli perdere fascino. L’attore ha fatto immortalare il momento della sua trasformazione in un video che è possibile vedere su youtube e che vi propongo QUI.

P.S.: Questa volta anziché il Trailer ufficiale, ho scelto di mostrarvi il videoclip di Start Over perché trovo che le sue immagini rendano meglio l’idea della storia 😉 

Credit Galleria fotografica dell’articolo: (1)

La mia valutazione
10/10
Ti piace? Condividilo! ;)

Chicago Tipewriter (시카고 타자기)

Una vera e propria miniera di emozioni, un’accuratezza nei particolari che incanta, incatena il cuore dello spettatore ai protagonisti e lo fa tremare con e per loro.

La locandina di Chicago Typewriter

di Donatella Perullo

Titolo: Chicago typewriter

Genere: storico /fantasy /romance

Sceneggiatura: Jin Soo-wan

Regia: Kim Cheol-kyu

Paese di Produzione: Corea del sud

Numero episodi: 16 – durata per episodio: 60 minuti circa.

 Anno di messa in onda: 2017

Dove vederlo: in streaming sull’App Viki

Main Cast:

Yoo Ah-in (Han Se-ju/Seo Hwi-young)

Im Soo-jung(Jeon Seol/Ryu Soo-hyun)

Go Kyung-pyo(Yoo Jin-oh/Shin Yool)       

Kwak Si-yang(Baek Tae-min/Heo Young-min)

Jo Woo-jin(Gal Ji-suk- Editore di Se-ju)

Yang Jin-sung (Ma Bang-jin- Migliore amica di Seol)

Jeon Soo-kyung (la sensitiva madre di Ma Bang-jin)

Han Seo-ju (Jo Ah-in) è un grande scrittore, riconosciuto come lo Stephen King coreano. È ricco, ha migliaia di fan, ma è infelice e questo lo porta ad avere un pessimo carattere. La chiusura nei confronti del prossimo è causata dall’aver vissuto un’adolescenza difficile e dall’aver subito molteplici delusioni. Rimasto orfano da adolescente, Seo-ju è stato adottato dal suo mentore e mecenate Baek Do-ha un famoso scrittore. L’uomo è il suo padre biologico, anche se questo non è mai dichiarato apertamente durante la storia. Nonostante l’adozione però, Seo-ju ha vissuto una vita difficile perché non accettato e contrastato dalla matrigna e dal fratellastro. Ormai adulto, grazie alla sua scrittura è divenuto ricco, tanto da vivere in una villa meravigliosa, tappezzata di libri in ogni dove.

Una casa che sarebbe il sogno di ogni topo di biblioteca (devo confessarlo, penso che neanche se Seo-ju avesse vissuto i suoi trent’anni senza fare altro, sarebbe riuscito a leggere tutti i volumi presenti nella casa).

Jeon Seol (Im Soo-jung) è la prima fan di Seo-ju (e da accanita lettrice ha anche lei una stanza dalle pareti ricoperte di libri). Ha un passato familiare doloroso e ora vive con la sua migliore amica e la madre di lei che è una sensitiva. È una ragazza molto intelligente, è laureata in veterinaria ed è ex campionessa di tiro al bersaglio. Seol ha però qualcosa che la blocca e che l’ha costretta a rinunciare sia alla professione di medico sia alla carriera agonistica cui era destinata. Ha conosciuto Seo-ju dieci anni prima quando, ancora sconosciuto, lui si rifugiava in un Subway per scrivere a mano i suoi primi romanzi.

“Se dovessimo rinascere in una Joseon liberata, in quella vita vorrei che tu pensassi a me come a una donna. Promettimi che farai per me tutto ciò che non hai potuto fare in questa vita.” (Ryu Soo-hyun)

Già allora la ragazza ne aveva intuito il genio letterario e tifando per il suo successo, ne aveva seguito la carriera, nella speranza di poterlo rincontrare.

Recatosi in America per la presentazione del suo ultimo romanzo, Seo-ju resta affascinato da un raro esemplare di macchina da scrivere coreana. Gli sembra quasi che l’oggetto tenti di comunicare con lui e chiede al proprietario di vendergliela, ma quello rifiuta. Durante la notte però, fenomeni soprannaturali terrorizzano il padrone della macchina da scrivere che decide così di spedirla in Corea allo scrittore che l’aveva chiesta.

Ad accogliere all’aeroporto il plico c’è Seol la quale si arrabatta con piccoli lavoretti ed è incaricata di consegnare il pacco al destinatario. Felice di avere l’occasione inaspettata di incontrare il proprio idolo, la ragazza si reca alla villa, sperando di riuscire a ottenere almeno un autografo.

Resta però delusa nel ritrovarsi dinanzi un uomo scorbutico e screanzato che non le dà modo neanche di presentarsi. Dal loro incontro, però iniziano ad accadere una serie di eventi che li inducono a rivedersi.  Fin quando la ragazza trova il suo idolo ostaggio di uno squilibrato e non esita a impugnare una pistola per salvarlo.

È così che la vita di Seo-ju cambia in peggio. Il trauma per essere stato assalito e quasi ucciso nella propria casa, gli provoca un terribile blocco dello scrittore e anche probabili allucinazioni. L’uomo vede infatti un giovane uomo degli anni trenta seduto alla sua scrivania mentre utilizza la macchina da scrivere. Si arriva così al cuore della storia.

Pian piano Seo-ju capirà che Yoo Jin-oh (Go Kyung-pyo) non è un’allucinazione, ma un fantasma del passato. Uno spirito che è rimasto imprigionato nella macchina da scrivere e che è legato alla vita precedente di Seo-ju e di Seol.

Da questo momento in poi la narrazione di Chicago Typewriter inizia a svilupparsi su doppio binario. Il primo è quello attuale, nel quale i tre protagonisti cercano di ricostruire le loro vite passate. Il secondo si sviluppa invece negli anni trenta, in una Corea invasa dai giapponesi. Lì Seo Hwi-young (Seo-ju) e Yoo Jin-oh capeggiano i rivoluzionari per la liberazione della Corea e Ryu Soo-hyun (Jeon Seol) è una cecchina del movimento.

Con l’aiuto dell’amico fantasma, I Seo-ju e Seol ricostruiranno i ricordi della dolorosa vita precedente per superare i traumi da essa scaturiti. Soprattutto però, dovranno lottare per vivere finalmente il loro sofferto amore. È difficile dire altro senza spoilerare nulla, così mi fermo per non rivelare fatti che devono essere scoperti pian piano.

 L’attesa del sapere è, infatti, uno dei punti di forza in questo bellissimo Drama.

Qualcuno ha paragonato Chicago Typewriter a Goblin, io non ci vedo alcuna similitudine se non la profonda poesia con cui sono trattati certi argomenti. Forse la convivenza forzata dello scrittore e del fantasma ricorda un po’ quella dell’insuperabile duo Gong/Wook. A parte questo però, il tema trattato e i messaggi trasmessi dai due drama sono del tutto diversi. Forse ciò che li accomuna, è che entrambi vanno assolutamente visti. Come Goblin, infatti, Chicago Typewriter per me è un drama imperdibile, è una storia coinvolgente, affascinante e importante.  È un racconto che non si limita a emozionarci, ma ci regala una vera e propria lezione di storia.

“Forse penso di averti amata nella mia vita precedente,ma nonostante ciò penso di aver chiuso il mio cuore. Ora che posso incontrarti nel nostro Paese Liberato e amarti quanto voglio, penso che lo starmi accanto non è il prezzo che devi pagare per un tuo peccato, ma un’assoluzione.” (Han Se-ju)

C’è un altro motivo per il quale ho amato Chicago Typewriter, l’importanza che dà alla letteratura. Le puntate sono infarcite di richiami letterari e citazioni visive come quello a Misery di Stephen King, quando Seol salva Se-ju dopo un incidente automobilistico. Molte di più sono, però, le citazioni verbali. Così nel primo episodio riconosciamo, tra gli altri King, “Le muse sono fantasmi e, a volte, non sono invitate”; nel secondo Hemingway “Non c’è niente da scrivere. Tutto ciò che fai, è sederti a una macchina da scrivere e sanguinare”; nel terzo Andrè Gide “Ho appena preso un libro dallo scaffale e l’ho letto. E l’ho rimesso sullo scaffale. Non sono già la persona che ero”; nel quarto Chateaubriand “Uno scrittore originale non è chi imita nessuno, ma uno che nessuno può imitare”. Potrei andare avanti per pagine intere, ma sono sicura che alla fine non le avrei colte tutte.

Chicago Typewriter insomma è una vera e propria miniera di cultura oltre che di emozioni e ha un’accuratezza nei particolari che incanta. Se i primi tre episodi possono sembrare sopra le righe, la trama è un crescendo. Mentre i fili tra passato e presente si districano, il cuore dello spettatore resta incatenato ai protagonisti e trema con e per loro.

Due righe sono doverose anche per l’interpretazione che ci regalano i tre protagonisti. Bravissimo e camaleontico è Jo Ah-in nell’interpretare Seo-ju e poi il ribelle anni trenta. Eccellente è stata Im Soo-jung nei panni della cecchina spietata così come in quelli della giovane moderna e tormentata. Confesso che il mio preferito è stato Go Kyung-pyo, il fantasma Yoo Jin-oh. Con la sua interpretazione è riuscito, infatti, ad alleggerire, nelle scene del presente, una trama impegnativa e drammatica, per poi straziarmi in quelle della vita passata.         

La colonna sonora non è da meno, provate ad ascoltare Satellite love cantata da Saltnpaper e poi mi direte, questa canzone basterà a farvi innamorare.

Una notizia che ho appreso dopo aver terminato la visione di Chicago Typewriter e che mi ha fatto stare malissimo è stata quella della malattia di Yoo Ah-in. Sapere che poco prima di girare questo drama abbia scoperto di avere un tumore osseo, anche se benigno, mi ha molto turbata. La sua agenzia ha rassicurato i fan dicendo che Ah-in sta bene e che condurrà una vita normale. Nonostante ciò, per me venire a conoscenza di una cosa così brutta è stata una doccia fredda.

La mia valutazione
9.5/10
Ti piace? Condividilo! ;)

La Corea e i fiori di ciliegio (벚꽃) tra storia e leggenda

di Donatella Perullo

Il Sakura questo sconosciuto, ho pensato mentre sfogliavo libri e pagine web alla ricerca del significato che tali fiori hanno nella cultura coreana e del perché compaiano così spesso nelle inquadrature di molti drama. È indubbio che i ciliegi siano importanti per i coreani e non solo perché l’esplosione della loro fioritura attira turisti da tutto il mondo. A dimostrarlo è il fatto che abbiano fatto di tutto per provare che la loro specie più antica, lo Yoshino dell’isola di Jeju, fosse il capostipite anche dei Somey Yoshino giapponesi.

Nel 2005, infatti, la Corea fece eseguire uno speciale esame del DNA per dimostrare la genesi coreana dell’albero. In seguito ai risultati ottenuti, l’informazione coreana ha dichiarato più volte che il ciliegio di Jeju fosse il progenitore anche dell’albero giapponese.

La diatriba vecchia di quasi un secolo, però, non è finita e da allora sono stati eseguiti studi ulteriori da diverse parti. Alcuni di questi hanno stabilito che lo Yoshino dell’isola di Jeju, appartiene a una varietà diversa da quella nipponica. Senza addentrarmi ulteriormente in quello che ancora oggi è un argomento spinoso e molto sentito, rimando a quest’articolo chi voglia approfondirlo. È un pezzo, suggeritomi da un lettore giapponese, che parla degli studi fatti dal dott. Toshio Katsuki, esperto sella ricerca sui fiori di ciliegio. Volendo potrete leggere anche quest’altro articolo di Oxford Academic, un resoconto della ricerca sulla sequenza genomica del Somey Yoshino, pubblicato nel 2019 e che nel quarto paragrafo mette a confronto le due specie di alberi.

Per comprendere il motivo di questa sempiterna disputa tra i due paesi, su un argomento in apparenza banale, bisogna andare indietro nel tempo, al periodo della dominazione giapponese. In quegli anni l’oppressore tentò in ogni modo di annullare l’identità del popolo coreano. Uno dei simboli di quella sopraffazione fu l’importazione di migliaia di ciliegi nipponici. Il regime piantò quegli alberi, come estremo gesto simbolico del predominio, nei posti simbolo della Corea. Fu in quel periodo che i giapponesi introdussero in Corea l’Hanami, la celebrazione del ciliegio. 

Nell’antichità i giapponesi vedevano nel fiore di ciliegio l’emblema della vita che, come la delicata corolla, può essere distrutta in un attimo dal temporale. Il Sakura era considerato da loro anche simbolo della purezza, della lealtà e del coraggio. Qualità attribuite ai Samurai che adornavano i foderi delle proprie spade con un Sakura rivolto verso il sole nascente. Avvalorando l’allegoria riguardante la caducità della vita, durante la seconda guerra mondiale i kamikaze facevano dipingere un fiore di ciliegio sulla fusoliera degli Yokosuka MXY-7 Ohka (桜花 bocciolo di ciliegio) gli aerei con i quali si sarebbero immolati.

La Corea ha continuato a festeggiare l’Hanami, anche dopo la resa del Giappone, alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Per un lungo periodo la circostanza è stata però controversa, tanto che nel cinquantesimo anniversario della fine dell’occupazione, moltissimi ciliegi furono abbattuti perché visti come emblema di quel periodo buio. Tutto ciò giustifica il desiderio dei coreani di dimostrare che lo Yoshino fosse l’origine anche del ciliegio giapponese.

È interessante sapere che, anche se Sakura (사쿠라) è il modo più comune per riferirsi al fiore di ciliegio, la parola coreana per questo fiore è beojkkoch (벚꽃). Inoltre, anche se la Corea continua a prendere in prestito la parola Hanami (하나미) per individuare la festa dedicata alla fioritura dei ciliegi, il nome coreano per questo evento è kkot-gugyeong (꽃 구경).

Tornando al significato allegorico del fiore di ciliegio, i giapponesi ne hanno una visione metafisica e lo vedono come un connettore per l’eternità di anime. D’altro canto ciò che ritengono i coreani non è molto differente, anche se il modo che hanno di descriverlo lo rende più romantico: se due innamorati passeggiano lungo via costeggiata da ciliegi in fiore, invecchieranno insieme e il loro amore durerà tutta la vita. Ecco perché nei film o drama romantici sudcoreani, spesso l’happy ending è rappresentato dalla coppia che percorrono un tunnel di ciliegi in fiore.

Oggi l’Hanami è uno degli eventi che attira più turisti in Corea. Oltre tre milioni di persone accorrono ogni primavera per vedere questo spettacolo della natura.  Il più grande evento è il Festival di Gunhangie nel distretto di Jinhae di Changwon.  A Jinhae ci sono migliaia di ciliegi che formano spettacolari tunnel fioriti, come quello della stazione di Gyeonghwa, e i festeggiamenti sono rallegrati da innumerevoli spettacoli, sfilate ed eventi culturali. Ma quello di Gunhangie non è il solo posto dove si può godere della festa dei ciliegi. Molti eventi sono in ogni provincia, sull’isola di Jeju e tantissimi anche a Seul.

Se due innamorati passeggiano lungo via costeggiata da ciliegi in fiore, invecchieranno insieme e il loro amore durerà tutta la vita.

Nella capitale i luoghi più famosi dove ammirare i ciliegi in fiore sono lo Yeouido Park e il palazzo di Changgyeonggun. Nei giorni dei festeggiamenti tutto è dedicato al Sakura e per strada si possono assaggiare pane ai fiori di ciliegio (벚꽃빵) e biscotti alla ciliegia a forma di fiore.

Per gli studenti coreani la fioritura dei ciliegi è considerata il simbolo dell’avvicinarsi degli esami scolastici di metà anno.

Le leggende sui Sakura sono tante, la gran parte di origine giapponese. Anche la Corea del Sud ha alcuni racconti mitologici sui ciliegi, uno di questi è la leggenda originaria dell’isola di Jeju. Non è stato facile trovarla e quando ci sono riuscita, mi sono emozionata nello scoprire la bellezza di quest’antico racconto che ho potuto adattare alla nostra lingua grazie all’aiuto di un’amica coreana, che ha generosamente accettato di tradurla per me:

La leggenda fiabesca dello Yoshino, il primo ciliegio dell’isola di Jeju.

Un giovane e umile taglialegna viveva ai piedi del monte Hanla nell’isola di Jeju. Il ragazzo aveva un cuore grande e per questo era molto amato da tutti gli abitanti del piccolo villaggio. Egli si prendeva cura con amore di sua madre che era vedova e si sentiva onorato di farlo. Un giorno di primavera la donna si ammalò gravemente, questo gettò il ragazzo nella disperazione. Avvilito, chiese aiuto a un monaco e questi, impietosito, gli disse: «Se vuoi che tua madre guarisca, dovrai raggiungere la cima del monte Hanla. Lì, sulla sponda del lago Baengnokdam troverai dei cervi al pascolo. Dovrai tagliare il corno a uno di loro e con quello otterrai la medicina che salverà tua madre. Ma ricorda! Dopo aver ottenuto il corno, torna subito al villaggio senza mai guardarti indietro e non dovrai rispondere a nessun richiamo, per nessuna ragione!»

Il ragazzo il cui unico desiderio era assistere alla guarigione della mamma, si affrettò a partire. Giunto in cima al monte Hallasan, sulle rive del lago Baeknokdam scorse un branco di cervi. Notato l’animale più robusto e con le corna più grandi, gli si avvicinò lentamente e lo afferrò. La tranquillità del lago fu scossa dalla volontà del giovane di curare sua madre e da quella del cervo che lottava per fuggire. Durante il duro scontro, un corno del cervo si spezzò e cadde. Il taglialegna allora lo raccolse e corse via.  In quel momento si sentì chiamare dalla voce soave di una donna. Si fermò, ma prima di voltarsi ricordò l’avvertimento del monaco e scappò verso il villaggio senza voltarsi.  Appena a casa, diede a sua madre la medicina fatta con il corno di cervo e lei dopo poche ore, miracolosamente guarì.

Il ragazzo poté così tirare un sospiro di sollievo. La voce di donna che lo aveva invocato in cima al monte gli era  però rimasta nel cuore. Così qualche giorno dopo decise di tornare sulle rive del lago. Lì, tra i cervi, scorse una donna così bella da sembrare una fata che quando lo vide gli sorrise e gli si avvicinò. Gli disse di chiamarsi Yoshino, che vuol dire speranza, e che era lì per fare la guardia ai cervi per conto di suo padre. Il giovane taglialegna allora chiese perdono per aver assalito uno dei cervi e spiegò il motivo del suo comportamento. La fanciulla lo rassicurò dicendogli che, venendo a sapere della sua pietà filiale, suo padre l’avrebbe di certo perdonato. Il ragazzo che si era innamorato di lei a prima vista, le chiese allora di sposarlo e lei accettò.

La giovane coppia visse giorni felici nella casa sulle rive del lago, ma un mattino il ragazzo non trovò più la sua sposa. Disperato, la cercò ovunque ma con l’arrivo dell’inverno dovette arrendersi e tornare al villaggio con il cuore infranto. Sapeva di non poter raccontare a nessuno ciò che gli era successo, così iniziò a parlare sempre meno e la disperazione gli fece perdere l’appetito. In primavera, deciso a ritrovare la sua sposa, tornò sul monte Hanla, ma dove c’era stata la casa della ragazza trovò uno splendido albero fiorito. Era il grande ciliegio. Il ragazzo s’inebriò annusando il profumo di quei fiori e, stanco, si addormentò all’ombra dello splendido albero. Fu allora che la moglie gli apparve in sogno.

Ella gli rivelò di essere figlia della divinità del monte Hanla. Raccontò che anche se suo padre lo aveva perdonato per aver preso il corno di cervo, si era infuriato con lei per aver sposato un uomo. Così  l’aveva punita trasformandola per sempre nell’albero sotto il quale si era addormentato.

Il giovane taglialegna si risvegliò disperato. Restò accanto al ciliegio pregando che la sua Yoshino tornasse da lui, ma i giorni passarono, i fiori appassirono e la fanciulla non fece più ritorno.

Prima di concludere ci tengo a dire un’altra cosa. Facendo ricerche su quest’affascinante argomento, ho scoperto altre cose molto interessanti. Una di queste è la leggenda Nord Coreana dei fiori di ciliegio. La sua origine si basa su una bellissima storia di amicizia che pare abbia fondamenta nella realtà. Un racconto dell’epoca Joseon che mi ha affascinata e di cui ho deciso di parlare in un prossimo articolo.

Fonti web:  1;  2;  3; 4.

Ti piace? Condividilo! ;)

Goblin – The Lonely and Great God 쓸쓸하고 찬란하神 – 도깨비

Una storia mai scontata, profonda e intensa, che di diritto è tra i classici che vanno assolutamente visti.

di Donatella Perullo

Genere: Fantasy/ Dramma/romance

Sceneggiatura: Kim Eun-Sook

Regia: Lee Eung-bok; Kwon Hyuk-chan; Yoon Jong-ho

Paese di produzione: Corea del Sud

Numero di episodi: 16  di  60 minuti

Anno di prima messa in onda: 2017

Dove vederlo: In streaming sull’App  Viki standard

Main Cast:

Kim Shin (Gong Yoo)

Ji Eun-tak (Kim Go-eun)

Cupo Mietitore (Lee Dong Wook)

Kim Sun Sunny (Yoo In-na)

Yoo Deok-hwa (Yook Sung-jae)

La scena si apre con una sanguinosa battaglia. Un combattimento epico, di grande impatto, che ci fa subito comprendere la potenza del personaggio rappresentato da Kim Shin (Gong Yoo).

Durante la Dinastia Goryeo, che dominò la Corea dal 918 al 1392, il generale Kim Shin è cognato e fedele guerriero del re. L’uomo non può immaginare che il primo consigliere ha sobillato il giovane sovrano al punto da convincerlo della sua infedeltà. Così, al ritorno vittorioso da una battaglia, si reca ignaro al cospetto del re e anziché essere accolto come un eroe, è trattato da traditore. Straziato, egli è costretto ad assistere all’uccisione della cara sorella e di altri familiari prima di essere a sua volta assassinato dal suo più fedele attendente, costretto a trapassargli il petto con la sua stessa spada.

In punto di morte Kim Shin implora Dio perché gli conceda di vivere e vendicarsi, ma la sua preghiera non è accolta come vorrebbe dall’altissimo. Questi lo trasforma, infatti, in un Goblin (도깨비dokkaebi), un immortale dalle abilità eccezionali che può interagire con gli esseri umani, aiutandoli. La sola condizione perché Kim Shin possa un giorno porre fine alla sua esistenza di solitudine, sarà trovare la sua Sposa.  L’unica persona che sarà in grado di estrarre la spada dal suo petto e liberarne finalmente l’anima, consentendogli di trovare la pace.

Il cuore della storia ha inizio ai giorni nostri. Ritroviamo Kim Shin accudito dal discendente del servitore che lo seguiva nel primo millennio. È un uomo dall’aspetto di un trentottenne, ma con un bagaglio infinito di sofferenze che lo spingono a desiderare di incontrare finalmente la donna in grado di liberarlo dalla maledizione e da quell’eterna solitudine dell’anima.

In una piovosa mattina d’autunno egli incrocia casualmente la liceale Ji Eun-tak (Kim Go-Eun). I due sembrano notarsi appena eppure tra loro scatta una connessione soprannaturale. Poco dopo, infatti, il Goblin scopre che la ragazza ha anche l’innata capacità di evocarlo, spegnendo una fiammella. Orfana e nata grazie a un miracolo, Eun Tak è in grado di vedere i fantasmi e comunicare con loro. Per questo, quando Kim Shin le appare per la prima volta, non resta sorpresa e si convince che sia uno spirito. Capirà presto, però, che le sta accadendo qualcosa di straordinario e resterà affascinata dal misterioso uomo che tenta in ogni modo di mantenere le distanze. Nonostante la lunga esistenza, infatti, Kim Shin conserva un animo puro e inesperto di alcuni aspetti del vivere umano. Non è mai stato innamorato ed è guardingo verso quella ragazzina che con ingenuità stravolge ogni suo equilibrio.

“Incontrarti nella mia vita è stata una ricompensa. Verrò come la pioggia. Verrò come la prima neve. Per poter fare almeno questo, implorerò Dio” (Kim Shin)

Ben presto una serie di vicissitudini porterà il Goblin a dividere la propria casa con lei, ma soprattutto con un Cupo Mietitore (Lee Dong Wook). Il Mietitore è una sorta di angelo della morte che guida le anime alla loro reincarnazione o alla vita dopo la morte. Egli come tutti i mietitori compie questo lavoro come punizione per aver commesso in vita il più grande dei peccati. Colpa della quale non ha memoria. Durante questa convivenza forzata, tra i tre nascerà un’amicizia molto forte ed Eun Tak capirà di essere la Sposa del Goblin. 

Si offrirà perciò di estrarre dal petto del dio, la spada che ne imprigiona l’anima. Dall’incontro con questa deliziosa fanciulla, però, in Kim Shin nasce per la prima volta il desiderio di vivere per godere, finalmente, del suo primo e unico amore. Questa nuova presa di coscienza e la folle speranza di poter restare al fianco della ragazza, spingeranno il millenario Goblin a procrastinare il momento in cui la spada verrà estratta.

Gli ostacoli che si frapporranno tra loro e la sperata felicità saranno però innumerevoli. In più, ben presto, anche il tetro passato del nobile generale tornerà a rabbuiare il futuro auspicato. Tra colpi di scena, momenti di alta poesia e attimi che suscitano introspezione e riflessione, lo spettatore si ritroverà a ragionare sulla complessità della vita e della morte. Questo Drama si rivela essere, insomma, una pietra miliare del genere. La storia narrata da Kim Eun-sook ci conduce per mano in un mondo sospeso tra realtà e soprannaturale. Attraverso dialoghi poetici e curati, ci permette di affrontare temi importanti e mistici, in un caleidoscopio di emozioni, tra dramma e commedia. Uno dei punti di forza di questa storia è, infatti, il giusto equilibrio con il quale è narrata.

Non ci sono momenti di stanca e ci si ritroverà a ridere di cuore, con la gola ancora serrata dalla commozione provocata dalla scena precedente. Il rapporto tra il Goblin e il Cupo Mietitore ne è l’esempio più lampante. Gong Yoo e Lee Dong Wook danno vita a una bromance eccezionale. I loro dialoghi sono vere e proprie gag teatrali che fanno di loro una delle migliori coppie sceniche viste finora in un k drama.

In conclusione Goblin è una storia mai scontata, profonda, intensa che, per quanto mi riguarda, annovero tra i classici che vanno assolutamente visti.

“Conserva solo i ricordi brillanti e felici e dimentica tutti i momenti tristi e difficili della tua vita passata e di quella presente… e dimenticati di me.” (Cupo mietitore)

Non possiamo che essere grati alla sceneggiatrice che ha atteso ben tre anni la disponibilità di Gong Yoo a impersonare Kim Shin. Ha avuto ragione, lui era il solo Goblin possibile.

A parte l’inopinabile bravura di Gong Yoo e di tutto il cast, la storia raccontata da Kim Eun Sook è un sapiente cesello di emozioni. Un’altalena di sensazioni che trasporta con garbo lo spettatore nel mondo magico e pregno di sentimenti del Goblin e della sua sposa.

Lo straordinario successo internazionale di questo Drama è, insomma, del tutto meritato.

Se prendi al volo una foglia d’acero che cade dal ramo, ti innamorerai della persona con cui stai camminando… è come la tradizione per la quale sposerai il tuo primo amore se afferri un fiore di ciliegio. (Eun Tak)

Le OST racchiuse in due album, sono cucite ad arte su questa delicata storia e hanno ricevuto otto riconoscimenti. Tra le più belle ci sono Stay With me, interpretata da Chanyeol degli EXO e Punch, Round and round cantata da Heize, Beautiful da Crush e I miss you da Soyou.

Goblin ha vinto ben ventisei premi, di cui cinque aggiudicati da Gong Yoo. Anche Kim Go-eun, Lee Dong Wook, Yoo In-na e Jook Sung-jae sono stati nominati Best actor. Il premio come miglior sceneggiatura a Kim Eun Sook era d’obbligo.

Una curiosità: il libro di poesie che Kim Shin recita durante una delle scene più emotivamente rilevanti di Goblin – The Lonely and Great God  esiste davvero. La raccolta di poesie è The Physics of Love di Kim In-yooh e con l’uscita del drama ha ottenuto una rinnovata attenzione da parte del pubblico e un picco delle vendite.

La mia valutazione
9.7/10
Ti piace? Condividilo! ;)
error: Content is protected !!