DO KYUNGSOO – 도경수

D.O il ragazzo dagli occhi grandi e il sorriso a cuore, è il main vocalist del gruppo musicale EXO, ma è anche cantante, modello e attore. Scopriamo di più su di lui.

di Angie

Cognome: Do

Nome: Kyung-Soo

Professione: Cantante e attore

Gruppo: EXO

Stage name: D.O (디오)

Luogo di nascita:  Goyang, Provincia Gyeonggi – Sud Corea

Data di nascita: 12 gennaio 1993

Segno zodiacale: Capricorno

Segno oroscopo cinese: Scimmia

Altezza: 173 cm

D.O.  SOCIAL

Non possiede nessun account social personale, utilizza solo quelli ufficiali degli EXO

Do Kyung-Soo, meglio conosciuto con il nome d’arte D.O, è un idol, cantante, modello e attore sudcoreano. Nasce il 12 gennaio 1993 a Goyang (고양시) nella provincia di Gyeonggi (경기도). Lì frequenta la Baekshin Middle School e la Baekseok High School. Ha un fratello maggiore, Doh Seung-soo, che ha tre anni più di lui.

Kyun-Soo ha iniziato a cantare alla scuola elementare, partecipando poi, durante gli anni del liceo, a  numerosi concorsi di canto locali.

Supportato dalla famiglia, la sua carriera artistica comincia nel 2010 quando, a 17 anni, vince l’audizione canora della SM Enterteinment e diventa trainee. Il 30 gennaio 2012, soli due anni dopo, viene formalmente presentato come ottavo membro degli Exo. Con il gruppo debutta l’8 aprile dello stesso anno con l’ep MAMA.

Oltre ai numerosi riconoscimenti musicali ottenuti insieme agli EXO, nel 2014 D.O fa il suo debutto cinematografico con un ruolo secondario nel film Cart. Interpreta Tae-young, uno studente delle superiori figlio di una lavoratrice di un negozio di alimentari e di un membro del sindacato (interpretato da Yum Jung-ah). D.O. ha contribuito anche alla colonna sonora originale di Cart con la  canzone intitolata Scream (Crying Out). Il film è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival del 2014.

Lo stesso anno debutta anche sul piccolo schermo recitando nel drama It’s Okay, That’s Love con Gong Hyo-Jin e Jo In-Sung. Elogiato dalla critica per il ruolo di Han Kang-Woo, vince il premio come Best Young Actor ai 16° Seoul International Youth Film Festival e quello di Best New Actor al 3rd APAN Star Awards. Riceve anche la nomination per lo stesso premio ai 51° BaekSang Arts Awards.

Nel 2015, D.O recita nel drama della KBS Hello Monster, nel ruolo di uno psicopatico.  A novembre riceve la nomination come miglior attore non protagonista al 52 ° Grand Bell Awards per il ruolo in Cart.

Nel gennaio 2016 Kyungsoo viene nominato come doppiatore di Moongchi del lungometraggio animato Underdog, presentato per la prima volta nel 2019.

A febbraio dello stesso anno è il protagonista maschile nel film romantico Pure Love, insieme all’attrice Kim So-Hyun. A ottobre recita al fianco di Chae Seo-jin in Be Positive. Il web drama, prodotto da Samsung, a oggi è il più visto di tutti i tempi.

Nel novembre 2016, D.O interpreta l’atleta di judo Go Doo-Young nel film My Annoying Brother insieme con  Jo Jung-suk e Park Shin-hye. Per la soundtrack originale del drama pubblica la canzone Don’t Worry.

Leggi anche: Kim Jongin (김종인)

Grazie a questo ruolo, un anno dopo D.O viene insignito del premio come miglior nuovo attore ai Blue Dragon Film Awards.

Nel 2017 recita nel film thriller Room No.7. Lo stesso anno interpreta Kim Yong-Hwa nel film Along With the Gods: The Two Worlds, adattamento di successo del webtoon omonimo.

Nel 2018 prende parte anche al sequel Along with the Gods: The Last 49 Days.

Recita anche nel film musical Swing Kids, pellicola ambientata in un campo di prigionia in Corea del Sud durante la guerra di Corea nella quale interpreta un soldato nordcoreano innamorato del tip tap.

Lo stesso anno viene scelto per il suo primo ruolo da protagonista sul piccolo schermo, interpretando il principe ereditario di 100 Days My Prince. La serie riscuote grande successo, diventando il quinto drama coreano più votato nella storia della televisione via cavo.

Grazie a questo ruolo, D.O. vince il premio come Most Popular Actor al 55° Baeksang Arts Awards.

Il primo luglio 2019 Do Kyungsoo si arruola in servizio attivo per la leva militare obbligatoria. Nel dicembre 2020 usufruisce del suo ultimo congedo militare. Subito dopo, il 25 gennaio 2021, è  dimesso senza tornare alla sua base, così come previsto dai protocolli dell’esercito riguardanti la pandemia COVID-19. A febbraio 2021, è stata confermata la sua partecipazione al drama Secret. Il drama è il remake dell’omonimo film taiwanese del 2007. D.O ha ottenuto il ruolo del protagonista maschile, uno studente che suona il pianoforte.

D.O è uno dei componenti ufficiali del gruppo musicale EXO nel quale ricopre il ruolo di main vocalist. Ha un timbro vocale molto particolare di matrice soul. Tra i fan è conosciuto come uno dei membri più tranquilli della band, ama cucinare ed è una persona molto ordinata. Il suo tratto distintivo sono gli occhi grandi e il sorriso a cuore. Sa parlare inglese base e suona il pianoforte.

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Chocolate

Una storia intensa ed emozionante che parla di malattia, abbandono e morte, ma soprattutto di rinascita, fede, amicizia e amore.

di Maria De Riggi

Titolo: Chocolate – 초콜릿

Genere: Drammatico/ romance

Sceneggiatura: Lee Kyung-hee

Regia: Lee Hyung-min

Paese di produzione: Corea del Sud


Numero episodi: 16 di 60  minuti circa

Anno di trasmissione in patria: 2019


Dove vederlo: Netflix

Main Cast:

Ha Ji-Won (Moon Cha-Young)

Yoon Kye-Sang (Lee Kang)

Jang Seung-Jo (Lee Joon)

Yoo Teo: (Kwon Min-Sung)

Min Jin-Woong (Moon Tae-Hyun)

Kang Bu-Ja (Han Yong-Seol)

Lee kang (Yoon Kye-sang) e Moon Cha-young (Ha Ji-won) s’incontrano da piccoli a Wando, una cittadina balneare. Lei è affamata e lui, figlio di una ristoratrice che gestisce il ristorante Bada, le offre un gustoso pasto caldo.  I due bambini simpatizzano subito, tanto che lui promette che il giorno seguente le preparerà dei dolcetti al cioccolato. Sfortunatamente, problemi familiari impediranno a Cha-young di tornare al Bada per assaggiare i dolci. Potrà farlo solo l’anno successivo, ma troverà il ristorante chiuso. Un evento drammatico e inaspettato si abbatte sulle vite dei due ragazzi. In modi diversi verranno coinvolti nel crollo di un centro commerciale (si fa riferimento al crollo del Centro Commerciale Sampoong realmente avvenuto nel 1995 a Seul).  La sciagura lascerà cicatrici profonde nei loro animi e li cambierà. Il ricordo della bontà del cibo che aveva gustato quel giorno, però, spingerà Moon Cha-Young a diventare una chef.

“A un certo punto ci perderemo di nuovo e momenti di sconforto ci faranno cadere lungo il cammino. Ma finché avremo speranza, niente al mondo potrà sconfiggerci.”

Trascorrono molti anni prima che i due ragazzi, ormai adulti, si rincontrino. Divenuto neurochirurgo, Lee Kang lavora nell’ospedale di proprietà della sua famiglia con Lee Joon (Jang Seung-jo), il cugino con cui è in forte competizione.

Quando si rivedono, Moon Cha-Young riconosce quasi subito Lee Kang, grazie alla cicatrice di una bruciatura che lui si era procurato il giorno in cui le aveva preparato i dolci al cioccolato, episodio di cui era venuta a conoscenza quando era ritornata a Wando.

 Il destino però tornerà a dividerli e poi a farli rincontrare, in un susseguirsi di eventi travolgenti che rischieranno di spezzare il filo rosso che unisce le loro anime.

Chocolate è intenso ed emozionante. È un drama in cui confluiscono temi diversi come l’amicizia, l’amore, la malattia, l’abbandono, la morte, la rinascita, la fede…

Ho iniziato la visione pensando che la storia fosse tratta, come l’omonimo film con Juliette Binoche e Johnny Depp, dal romanzo Chocolat di Joanne Harris. Le due storie sono, però, totalmente diverse. Il solo elemento in comune tra loro è, appunto, il richiamo al cioccolato.

Il cibo in questo drama riveste un ruolo molto importante, diventa quasi un simbolo, un rito. Unisce le persone, dà conforto al corpo e lenisce le ferite dell’anima. Lo stesso atto della preparazione delle pietanze è un susseguirsi di gesti che conducono in una dimensione diversa. C’è una cura nelle immagini e una delicatezza nella gestualità della protagonista che affascina e fa venir voglia di assaggiare ogni singolo piatto.

Il cioccolato è la bussola che guida Cha-young. Una bussola che la porterà a realizzare ciò che si era ripromessa da piccola: essere più altruista e aiutare chi ne avesse avuto bisogno. 

Mentre, però, per Cha-young il cioccolato simboleggia la rinascita, per Lee Kang è emblema della perdita. Per questo motivo lo rifiuta e non ne mangia più.

La trama è scorrevole, emoziona e commuove, anche perché molte delle vicende della seconda parte di Chocolate si svolgono in una clinica per malati terminali.

Intorno ai due protagonisti ruotano molti personaggi, ognuno con un proprio vissuto, tutti portatori di un’umanità profonda e toccante. Non amo molto le storie nelle quali aleggia la morte, mi addolorano e non riesco a guardarle con il giusto distacco.

In questo drama le perdite alle quali si assiste nel corso delle puntate sono tante. A Cha-young accadano disgrazie a profusione e finisce in ospedale un giorno sì e l’altro pure.

Nonostante tutto questo Chocolate mi ha lasciato un messaggio positivo, di tenacia e della necessità di non mollare mai.

Forse dal punto di vista di noi occidentali, molte delle scelte compiute da Moon Cha-young potrebbero sembrare assurde. Se si prova, però, a considerare la loro cultura, la lotta quotidiana che intraprendono per contrastare “l’avidità” e l’egoismo, si riuscirà ad apprezzare fino in fondo ogni singolo fotogramma

Un personaggio che ho amato moltissimo è Lee Joon, il cugino di Lee Kang. Lungo il corso della storia la sua personalità evolve, permettendoci di assistere alla sua maturazione. Costretto fin da piccolo a essere l’antagonista di Lee Kang, alla fine si scopre intimamente legato a lui da affetto e ammirazione.

Alcuni episodi del drama sono girati nella bellissima Grecia. Le inquadrature sono come istantanee che arricchiscono l’intero quadro.

Anche le Ost come sempre più spesso accade, sono meravigliose.  Always be here è la mia preferita e la ritroviamo in due versioni, una cantata da Jung Ji Woo e l’altra dalla stessa Ha Jin, l’attrice protagonista, che conferma la sua bravura anche nel canto.

Chocolate è irresistibile per chi ama il melodramma romantico.

La mia valutazione
8.5/10
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EXO

I supereroi giunti da un’altra galassia per difendere l’equilibrio dell’universo

© SM Entertainment, EXO 2019 Obsession Photoshoot

di Angie

 

EXO   SOCIAL

Gli EXO (/ɛkˈsoʊ/), in hangul엑소, sono una boy band sudcoreana-cinese prodotta dalla SM Entertainment. Formatosi nel 2011 a Seoul, oggi il gruppo è composto da nove membri: Xiumin, Suho, Baekhyun, Chen, Chanyeol, D.O, Kai, Sehun e Lay.

Il nome EXO è ispirato alla parola Exoplanets, termine che indica i pianeti al di fuori del Sistema Solare. Fin dagli inizi lo scopo del gruppo era di affacciarsi sia sul mercato sud coreano che su quello cinese, esibendosi in entrambe le lingue.

Il loro genere è definito K-pop e C-pop, nonostante la loro musica racchiuda anche sound Hip hop e R&B, miscelati a influenze EDM di house, Trap e Synth pop.

Nel 2016 si è formata la nuova sub-unit Exo-CBX di cui fanno parte Chen, Baekhyun e Xiumin. Nel 2019 è nata invece la Exo-SC, composta da Sehun e Chanyeol.

All’ultimo comeback di gruppo (novembre 2019) hanno preso parte solo sei dei membri ufficiali poiché Xiumin e D.O erano impegnati nel servizio militare.

(ndr: tutti gli uomini sudcoreani hanno l’obbligo di arruolarsi entro il ventottesimo anno d’età. Sono rare le eccezioni, perlopiù legate a gravi motivi di salute. Non è prevista alternativa per gli obiettori di coscienza, se non la reclusione.  La durata del servizio varia a seconda della forza armata, tuttavia dal 2016 il servizio, che prima era di ventuno mesi, è stato ridotto a diciotto mesi).

Nel 2017 l’entrata in vigore del THAAD (Terminal High Altitude Area Defense), un sistema antimissilistico di protezione contro gli attacchi nordcoreani, in grado localizzare anche le azioni dei servizi segreti cinesi, ha causato tensioni politiche fra Cina e Sud Corea. Tali dissapori hanno portato a una serie di restrizioni che limitano le esibizioni degli artisti sudcoreani.  A causa di questi ban gli EXO, dal 2017 a oggi, non hanno più potuto esibirsi in nove. Lay, unico componente cinese, è molto attivo come solist nella sua terra natia. La sovrapposizione d’impegni gli ha così impedito di prendere parte alle promotions, pur rimanendo membro ufficiale del gruppo.

Tutti i membri del gruppo hanno oggi una carriera solista sia come cantanti sia come attori.

Storia

Inizialmente i membri del gruppo erano dodici (otto sudcoreani e quattro cinesi), suddivisi in due sottogruppi. Il primo era quello degli EXO-K, sub-unit coreana formata da Suho, Baekhyun, Chanyeol, DO, Kai e Sehun. L’altro era conosciuto come EXO-M, sub-unit cinese composta da Xiumin, Lay, Chen e gli ex membri Kris, Luhan, e Tao.

Gli EXO fanno il loro debutto ufficiale l’8 aprile 2012 con il singolo MAMA e successivo EP omonimo. La canzone ebbe un discreto successo: la versione degli EXO-M scalò le classifiche musicali cinesi dopo un solo giorno dal rilascio. Il video musicale degli EXO-K raggiunse inoltre il numero sette nella classifica globale di YouTube.

Dal 2014 gli EXO si esibiscono esclusivamente come unico gruppo continuando a cantare nelle due lingue e anche in giapponese.

Dal 2014 al 2018, grazie all’enorme popolarità internazionale, si classificano fra le cinque celebrità più influenti nella lista di Forbes Korea Power.

Nel 2013, lo studio album XOXO, contenente il successo Growl, ha consacrato il gruppo. L’album è stato acclamato dalla critica ed è stato un successo commerciale. Ha venduto oltre un milione di copie e reso gli EXO gli artisti coreani più venduti degli ultimi dodici anni.

Nonostante le battaglie legali legate alla partenza dei membri cinesi Kris, Luhan e Tao, la popolarità del gruppo a oggi non è stata intaccata. Gli EXO rimangono uno dei gruppi più famosi e di successo.

Il gruppo ha vinto numerosi premi, tra cui cinque vittorie consecutive come Album of the Year agli Mnet Asian Music Awards e due vittorie consecutive come Artist of the Year ai Melon Music Awards. Il loro sesto album, Don’t Mess Up My Tempo del 2018, è ad oggi quello più quotato nella classifica US Billboard 200. Don’t Mess Up My Tempo è anche il loro album più venduto con oltre 1,9 milioni di copie solo in Corea del Sud.

Concept e Fandom

Gli EXO hanno uno dei concept più interessanti della scena musicale sudcoreana. Hanno avuto un debutto epico, venendo presentati al pubblico con video teasers individuali nei quali esibivano le loro doti artistiche e i loro superpoteri.

Ebbene sì!

La voce narrante del videoclip MAMA rivela che i dodici membri del gruppo provengono dagli Exoplanets, una galassia esterna al sistema solare. Gli EXO sarebbero venuti sulla Terra per distruggere una forza malvagia (Red Force) che ha intaccato l’albero della vita e l’equilibrio dell’universo.

Un’azzeccatissima scelta di marketing, visto che era il 2012 e si diceva che il mondo sarebbe finito di lì a poco.

 

Secondo questo concept, ogni membro possiede un superpotere:

Kai usa il teletrasporto

Sehun controlla il vento

D.O. ha il potere della terra

Baekhyun quello della luce

Suho il potere dell’acqua

Chanyeol quello del fuoco

Tao controlla il tempo

Luhan ha la telecinesi

Kris può volare

Xiumin ha il potere del ghiaccio

Chen controlla i fulmini

Lay ha poteri curativi

La loro missione è lavorare insieme per purificare l’albero della vita e generare un nuovo mondo.

Su questa storia iniziale sono stati costruiti tutti i temi dei videoclip successivi.

L’aspetto epico degli EXO non può essere però raccontato in poche righe. Va vissuto attraverso i videoclip e le relative teorie stilate dai veri e propri fan detective. È importante sottolineare che gran parte della popolarità del gruppo è dovuta ai fan.

EXO–L è il nome del fandom che, così come il concept del gruppo, possiede un significato particolare.

La lettera L in EXO-L sta per Love. In ordine alfabetico, L è la dodicesima lettera che collega la K (EXO-K) e la M (EXO-M). EXO-L è quindi considerata una sotto-unità degli EXO.

Anche lo slogan della band WE ARE ONE!  indica che i membri e i fan sono una cosa sola.

EXO-K + EXO-L + EXO-M = One

Il fandom EXO-L ha il compito di promuovere l’amore per gli EXO in tutto il mondo. I fan giocano un ruolo molto particolare e importante nell’industria del kpop e il fanclub degli EXO è uno dei più agguerriti e dei più grandi.

L’EXO Fanclub è stato aperto ufficialmente il 5 agosto 2014. Vi si accede acquistando una membership. EXO-L è il nome collettivo del fanclub, mentre individualmente i fan sono chiamati 에리(Eris).

Il colore rappresentativo è l’argento mentre il lightstick ufficiale si chiama Eribong 에리분 (letteralmente la luce degli Eri).

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Itaewon Class – 이태원 클라쓰

Una storia di rivalsa e riscatto. Il racconto di un uomo che lotta per la libertà di restare fedele ai suoi principi, senza scendere a compromessi.

di Donatella Perullo

Genere: Drammatico/Romance

Sceneggiatura:  Gwang Jin 

Regia: Kim Sung-yoon 

Paese di Produzione: Corea del sud

Numero episodi: 16 – durata per episodio: 60 minuti circa.

Anno di messa in onda: 2020

Dove vederlo: in streaming su Netflix

Main Cast:

Park Seo-joon (Park Sae-ro-yi)

Kim Da-mi (Jo Yi-seo)

Yoo Jae-myung (Jang Dae-hee)

Kwon Nara (Oh Soo-ah)

Kim Dong-hee (Jang Geun-soo)

Ryu Kyung-soo (Choi Seung-kwon)

Lee Joo-young (Ma Hyeon-yi)

Chris Lyon (Kim To-ni)

Ahn Bo-hyun (Jang Geun-won)

Il diciannovenne Park Seo-ro-yi (Park Seo-joon) è un ragazzo piuttosto chiuso, ma pieno di progetti e speranze per il futuro. Suo padre Sung-yoel è tutta la sua famiglia e i due vivono in simbiosi. L’uomo ha inculcato al figlio valori positivi e grande senso di giustizia e responsabilità. Lavora da oltre vent’anni per il Gruppo Jangga, un’azienda alimentare a capo della catena di pub e ristoranti più importante della Corea del Sud. Il CEO del Gruppo Jangga è il suo fondatore, Jang Dae-hee, un uomo privo di scrupoli, che mette l’interesse della sua azienda dinanzi a tutto.

Durante le vacanze estive, Seo-ro-yi conosce Oh Soo-ah (Kwon Nara), un’orfana sua coetanea, e inizia a provare qualcosa per lei.

“Il forte sfrutta il debole, è la legge su cui è basato il mondo” (Jang Dae-hee)

Seo-ro-yi sogna di entrare in polizia subito dopo il diploma e suo padre, per aiutarlo a migliorare il curriculum, decide di fargli frequentare l’ultimo anno di liceo in una scuola rinomata. Il futuro si prospetta roseo per Seo-ro-yi, ma l’ingresso al nuovo liceo romperà ogni equilibrio.

L’istituto è frequentato anche dall’erede della Jangga, Jang Geun-won (Ahn Bo-hyun). Sicuro dell’immunità conferitagli dal fatto che suo padre è uno dei maggiori benefattori della scuola, il rampollo opprime e bullizza i compagni.  

All’arrivo in classe, Park Seo-ro-yi vede Geun-won aggredire un compagno e per porre fine al sopruso, gli sferra un pugno. I due giovani vengono convocati in presidenza insieme ai loro padri. Lì il preside incolpa Seo-ro-yi e concede al magnate di imporgli di inginocchiarsi al cospetto del suo primogenito, per evitare l’espulsione.

È qui, a poco più di venti minuti dall’inizio, che scopriamo la forza e il carattere di Park Seo-ro-yi.  

Forte dei propri principi, il ragazzo rifiuta di sottomettersi, rinunciando così al diploma e quindi anche al sogno di diventare poliziotto.

I guai per lui, però, sono solo agli inizi. Per punirlo del comportamento di Seo-ro-yi, infatti, il CEO licenzia Sung-yoel che tuttavia non si scoraggia e confida al figlio di aver sempre desiderato avere un pub suo. Gli rivela, così, che approfitterà di quest’occasione per realizzare il suo progetto, così che anche Seo-ro-yi possa prendervi parte.  Quando tutto sembra riavviarsi verso la serenità, però, di nuovo la situazione precipita: Park Sung-yoel muore tragicamente, investito da un pirata della strada. Disperato, Seo-ro-yi aggredisce il colpevole ed è condannato a tre anni di carcere. Anni durante i quali in lui cresce il desiderio di rivalsa nei confronti  di Jang Dae-hee, che ritiene origine di ogni suo male.

Il piano di Seo-ro-yi è di realizzare il sogno di suo padre, ma non solo. Vuole creare una catena di pub che surclassi la Jangga. Per fare ciò è disposto a costruire tassello dopo tassello il mosaico che ha in mente. Così, appena libero, dopo aver cercato Oh Soo-ah e rivelato le sue intenzioni, s’imbarca come marinaio per guadagnare i soldi necessari al suo disegno.

È a questo punto che le premesse hanno fine e la storia di Itaewon Class ha realmente inizio.

Seo ro-yi torna a Seul dopo sette anni, è un uomo quasi trentenne, ha le idee ben chiare e ha fortificato i suoi principi. Scopre che Oh So-ah è diventata dirigente del gruppo Jangga, ma questo non lo fa recedere dai suoi propositi, anzi.

“La mia vita è un po’ amara. È molto amara. La notte non riposo bene, mi sento malinconico, solo e turbato. Vorrei solo poter addolcire tutta l’amarezza che provo nella vita.”(Park Seo –ro-yi)

Il pub più rinomato della Jangga è a Itaewon, il quartiere della movida, ed è lì che Seo-ro-yi decide di aprire il DanBam – Sweet Night.

Lo aiutano un suo compagno di cella, Seung-kwon e Joo-young ex collega di lavoro. I tre sono armati di buona volontà, ma di scarsa esperienza nel settore della ristorazione e il loro progetto sembra destinato a fallire. Soprattutto a causa di Jang Dae-hee che vuole a tutti i costi impedire ogni progresso del giovane, che odia.

Siamo appena alla seconda puntata, eppure il racconto è così intenso da trascinare lo spettatore nel mondo di Seo ro-yi e coinvolgerlo all’ennesima potenza. Chi guarda non si sente un osservatore, ma parte di un universo nel quale nulla è scontato e tutto può sovvertirsi in qualsiasi  momento.

Un mondo nel quale, d’un tratto fa la sua comparsa Y-seo, la ragazza più strabiliante che si possa immaginare.

Non è bellissima, ma ha una mente geniale, lo spirito ribelle, il coraggio delle sue idee e sicurezza nelle proprie capacità. Tutto ciò la rende da subito unica e travolgente. Apparente terzo incomodo nel decennale amore in standby tra Seo-ro-yi e Oh So-ah, sarà lei a rendere la storia di Itaewon Class, già adrenalinica, straordinaria. Dopo pochi fotogrammi, una voce fuoricampo la definisce sociopatica ed è questo suo essere insolita e politicamente scorretta a fare di lei un essere speciale. Vi assicuro che fino all’ultima scena di Itaewon Class, Y-seo contribuirà a renderlo il capolavoro che è, perché è un modello da imitare. È quello che avrei voluto essere alla sua età, coraggiosa e capace di difendere i miei sogni. È davvero sociopatica? Forse, ma a questo mondo bisogna esserlo un po’ per non farsi sopraffare.

Insomma, Y-seo rappresenta l’elemento d’incognita: cosa farà ora? Cosa dirà? Come risolverà questa situazione?

Molto probabilmente la risposta non sarà quella che vi aspettavate perché lei è coerente nella sua imprevedibilità e l’ho adorata anche per questo.

Rimarrà una pietra miliare, per me, la scena in cui per incoraggiare Ma Hyeon-yi a non demordere, legge la poesia Io sono diamante. «Perché lo hai fatto?» Le chiede Ma Hyeon-yi. «Perché sono una stronza», risponde Y-seo. Non posso spiegare di più di questa scena, perché voglio la gustiate appieno.

L’amore? C’è amore in Itaewon Class? Desiderato, sussurrato, rifiutato, programmato, atteso… ma c’è, anche se non è il protagonista principale.

“Non seguo il sogno di un altro e non realizzerò nemmeno il tuo. Vivrò per me stessa. È la mia vita” (Jo Yi-seo)

Sarà lo stesso Seo-ro-yi, dichiarando il suo intento, a chiarire il leitmotiv della storia: «Voglio solo avere la libertà di essere me stesso, di essere fedele ai miei principi senza scendere a compromessi.» 

Park Seo-ro-yi… questo personaggio così introverso, di poche parole ma di animo buono, disposto a fare un passo indietro per aiutare le persone che ama. Un eroe buono, quasi d’altri tempi, che da solo dà valore al racconto. Lui è serafico, riesce a subire in silenzio pur di aspettare il momento giusto per reagire, ma non se a patire sono i suoi amici. Allora tira fuori tutta la sua forza, la rabbia e diventa incontenibile.

Quando incontra per la prima volta Park Seo ro-yi, Y-seo non è ancora maggiorenne. Nonostante la differenza d’età, s’innamora di lui, della sua forza e rettitudine, del coraggio con cui difende i propri amici che considera la sua famiglia. Ne percepisce il dolore vissuto, così come tutte le speranze spese per il progetto DanBam e decide di aiutarlo a raggiungere il suo obiettivo.

A questo punto starete pensando che io abbia spoilerato gran parte del Drama. Vi assicuro che ho prudentemente omesso molti dettagli fondamentali, fornendovi solo un’infarinatura di quanto accade nelle prime due puntate. Vi ho raccontato lo stretto indispensabile perché possiate farvi un’idea di cosa sia Itaewon Class. Questo Drama è diverso dagli altri che ho visto finora. Non segue i soliti cliché, anzi li ribalta e non rispetta i canoni spesso frequenti nelle sceneggiature di genere.

È probabile che questo dipenda dal fatto che prende forza da un successo mondiale, quella dell’omonimo Webtoon cui è ispirato. La sceneggiatura è perfetta, forse anche perché è stata affidata alla penna del suo creatore, il fumettista Gwang Ji. Il drama parte perciò da una base solida, costruita con sapienza. È un racconto di amicizia, amore, testardaggine, riscatto e giustizia, ma anche di speranza e coraggio che arriva dritto al cuore dello spettatore.

In quella stradina affollata di Itaewon, si concentrano le vite e i sentimenti dei protagonisti che lottano per la propria libertà e i propri valori. In Itaewon Class tutti i personaggi sono coerenti, i cattivi sono cattivi, i buoni non deludono, la storia procede spedita su binari sicuri e porta con coerenza all’epilogo.

Nel cast spicca  (come potrebbe essere il contrario?) Park Seo-joon, che, perfetto come sempre, dona a Seo-ro-yi la profonda umanità che permea il suo personaggio. Non da meno il resto del Cast, tutti sono eccellenti, anche quelli di supporto.

È ancora troppo presto per elencare i premi vinti da questo drama o dai suoi attori, ma sono certa che presto potrò arricchire con un lungo elenco questa recensione. È un dato di fatto: finora Itaewon Class ha avuto un consenso trasversale ed è amato da tutte le fasce d’età.

In patria l’ultima puntata ha superato i diciotto punti percentuali di share. Una menzione particolare è d’obbligo alla colonna sonora originale, quella che in gergo chiamiamo OST. Quattro CD, ben settantasette brani, tra cui risaltano due pezzi straordinari: Start Over (시작) di Gaho e Sweet night, cantata magnificamente da V (BTS), con la sua voce inconfondibile.

Itaewon class non è stato certo il primo webtoon a essere trasposto in una serie televisiva. Se volete saperne di più e conoscere i titoli di altri drama ispirati a webtoon di successo, potrete leggere presto un mio articolo di approfondimento.

Una curiosità:

Per vestire i panni di Seo-ro-yi, il cui soprannome è Castagna, Park Seo-joon ha dovuto adeguare il suo taglio di capelli. Non deve essere stato facile per lui portare un’acconciatura tanto bislacca, eppure neanche quello è riuscito a fargli perdere fascino. L’attore ha fatto immortalare il momento della sua trasformazione in un video che è possibile vedere su youtube e che vi propongo QUI.

P.S.: Questa volta anziché il Trailer ufficiale, ho scelto di mostrarvi il videoclip di Start Over perché trovo che le sue immagini rendano meglio l’idea della storia 😉 

Credit Galleria fotografica dell’articolo: (1)

La mia valutazione
10/10
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Goblin – The Lonely and Great God 쓸쓸하고 찬란하神 – 도깨비

Una storia mai scontata, profonda e intensa, che di diritto è tra i classici che vanno assolutamente visti.

di Donatella Perullo

Genere: Fantasy/ Dramma/romance

Sceneggiatura: Kim Eun-Sook

Regia: Lee Eung-bok; Kwon Hyuk-chan; Yoon Jong-ho

Paese di produzione: Corea del Sud

Numero di episodi: 16  di  60 minuti

Anno di prima messa in onda: 2017

Dove vederlo: In streaming sull’App  Viki standard

Main Cast:

Kim Shin (Gong Yoo)

Ji Eun-tak (Kim Go-eun)

Cupo Mietitore (Lee Dong Wook)

Kim Sun Sunny (Yoo In-na)

Yoo Deok-hwa (Yook Sung-jae)

La scena si apre con una sanguinosa battaglia. Un combattimento epico, di grande impatto, che ci fa subito comprendere la potenza del personaggio rappresentato da Kim Shin (Gong Yoo).

Durante la Dinastia Goryeo, che dominò la Corea dal 918 al 1392, il generale Kim Shin è cognato e fedele guerriero del re. L’uomo non può immaginare che il primo consigliere ha sobillato il giovane sovrano al punto da convincerlo della sua infedeltà. Così, al ritorno vittorioso da una battaglia, si reca ignaro al cospetto del re e anziché essere accolto come un eroe, è trattato da traditore. Straziato, egli è costretto ad assistere all’uccisione della cara sorella e di altri familiari prima di essere a sua volta assassinato dal suo più fedele attendente, costretto a trapassargli il petto con la sua stessa spada.

In punto di morte Kim Shin implora Dio perché gli conceda di vivere e vendicarsi, ma la sua preghiera non è accolta come vorrebbe dall’altissimo. Questi lo trasforma, infatti, in un Goblin (도깨비dokkaebi), un immortale dalle abilità eccezionali che può interagire con gli esseri umani, aiutandoli. La sola condizione perché Kim Shin possa un giorno porre fine alla sua esistenza di solitudine, sarà trovare la sua Sposa.  L’unica persona che sarà in grado di estrarre la spada dal suo petto e liberarne finalmente l’anima, consentendogli di trovare la pace.

Il cuore della storia ha inizio ai giorni nostri. Ritroviamo Kim Shin accudito dal discendente del servitore che lo seguiva nel primo millennio. È un uomo dall’aspetto di un trentottenne, ma con un bagaglio infinito di sofferenze che lo spingono a desiderare di incontrare finalmente la donna in grado di liberarlo dalla maledizione e da quell’eterna solitudine dell’anima.

In una piovosa mattina d’autunno egli incrocia casualmente la liceale Ji Eun-tak (Kim Go-Eun). I due sembrano notarsi appena eppure tra loro scatta una connessione soprannaturale. Poco dopo, infatti, il Goblin scopre che la ragazza ha anche l’innata capacità di evocarlo, spegnendo una fiammella. Orfana e nata grazie a un miracolo, Eun Tak è in grado di vedere i fantasmi e comunicare con loro. Per questo, quando Kim Shin le appare per la prima volta, non resta sorpresa e si convince che sia uno spirito. Capirà presto, però, che le sta accadendo qualcosa di straordinario e resterà affascinata dal misterioso uomo che tenta in ogni modo di mantenere le distanze. Nonostante la lunga esistenza, infatti, Kim Shin conserva un animo puro e inesperto di alcuni aspetti del vivere umano. Non è mai stato innamorato ed è guardingo verso quella ragazzina che con ingenuità stravolge ogni suo equilibrio.

“Incontrarti nella mia vita è stata una ricompensa. Verrò come la pioggia. Verrò come la prima neve. Per poter fare almeno questo, implorerò Dio” (Kim Shin)

Ben presto una serie di vicissitudini porterà il Goblin a dividere la propria casa con lei, ma soprattutto con un Cupo Mietitore (Lee Dong Wook). Il Mietitore è una sorta di angelo della morte che guida le anime alla loro reincarnazione o alla vita dopo la morte. Egli come tutti i mietitori compie questo lavoro come punizione per aver commesso in vita il più grande dei peccati. Colpa della quale non ha memoria. Durante questa convivenza forzata, tra i tre nascerà un’amicizia molto forte ed Eun Tak capirà di essere la Sposa del Goblin. 

Si offrirà perciò di estrarre dal petto del dio, la spada che ne imprigiona l’anima. Dall’incontro con questa deliziosa fanciulla, però, in Kim Shin nasce per la prima volta il desiderio di vivere per godere, finalmente, del suo primo e unico amore. Questa nuova presa di coscienza e la folle speranza di poter restare al fianco della ragazza, spingeranno il millenario Goblin a procrastinare il momento in cui la spada verrà estratta.

Gli ostacoli che si frapporranno tra loro e la sperata felicità saranno però innumerevoli. In più, ben presto, anche il tetro passato del nobile generale tornerà a rabbuiare il futuro auspicato. Tra colpi di scena, momenti di alta poesia e attimi che suscitano introspezione e riflessione, lo spettatore si ritroverà a ragionare sulla complessità della vita e della morte. Questo Drama si rivela essere, insomma, una pietra miliare del genere. La storia narrata da Kim Eun-sook ci conduce per mano in un mondo sospeso tra realtà e soprannaturale. Attraverso dialoghi poetici e curati, ci permette di affrontare temi importanti e mistici, in un caleidoscopio di emozioni, tra dramma e commedia. Uno dei punti di forza di questa storia è, infatti, il giusto equilibrio con il quale è narrata.

Non ci sono momenti di stanca e ci si ritroverà a ridere di cuore, con la gola ancora serrata dalla commozione provocata dalla scena precedente. Il rapporto tra il Goblin e il Cupo Mietitore ne è l’esempio più lampante. Gong Yoo e Lee Dong Wook danno vita a una bromance eccezionale. I loro dialoghi sono vere e proprie gag teatrali che fanno di loro una delle migliori coppie sceniche viste finora in un k drama.

In conclusione Goblin è una storia mai scontata, profonda, intensa che, per quanto mi riguarda, annovero tra i classici che vanno assolutamente visti.

“Conserva solo i ricordi brillanti e felici e dimentica tutti i momenti tristi e difficili della tua vita passata e di quella presente… e dimenticati di me.” (Cupo mietitore)

Non possiamo che essere grati alla sceneggiatrice che ha atteso ben tre anni la disponibilità di Gong Yoo a impersonare Kim Shin. Ha avuto ragione, lui era il solo Goblin possibile.

A parte l’inopinabile bravura di Gong Yoo e di tutto il cast, la storia raccontata da Kim Eun Sook è un sapiente cesello di emozioni. Un’altalena di sensazioni che trasporta con garbo lo spettatore nel mondo magico e pregno di sentimenti del Goblin e della sua sposa.

Lo straordinario successo internazionale di questo Drama è, insomma, del tutto meritato.

Se prendi al volo una foglia d’acero che cade dal ramo, ti innamorerai della persona con cui stai camminando… è come la tradizione per la quale sposerai il tuo primo amore se afferri un fiore di ciliegio. (Eun Tak)

Le OST racchiuse in due album, sono cucite ad arte su questa delicata storia e hanno ricevuto otto riconoscimenti. Tra le più belle ci sono Stay With me, interpretata da Chanyeol degli EXO e Punch, Round and round cantata da Heize, Beautiful da Crush e I miss you da Soyou.

Goblin ha vinto ben ventisei premi, di cui cinque aggiudicati da Gong Yoo. Anche Kim Go-eun, Lee Dong Wook, Yoo In-na e Jook Sung-jae sono stati nominati Best actor. Il premio come miglior sceneggiatura a Kim Eun Sook era d’obbligo.

Una curiosità: il libro di poesie che Kim Shin recita durante una delle scene più emotivamente rilevanti di Goblin – The Lonely and Great God  esiste davvero. La raccolta di poesie è The Physics of Love di Kim In-yooh e con l’uscita del drama ha ottenuto una rinnovata attenzione da parte del pubblico e un picco delle vendite.

La mia valutazione
9.7/10
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